Fotovoltaico tesi pdf
Dunque si utilizza in ingresso una capacit che filtra il ripple di corrente dellinduttanza, come mostrato in figura 2. Gli inverter multilivello a sorgente di tensione sono strutture circuitali che operano conversioni di tensione principalmente da continua ad alternata.
A differenza di quelli a due livelli, questi convertitori consentono di:. Ridurre lo stress di tensione sugli interruttori; Ottenere in uscita forme donda a gradini su tre o pi valori di tensione, con un conseguente miglioramento dello spettro armonico, una riduzione di stress su eventuali trasformatori in uscita e una implementazione pi semplice dei filtri di uscita;.
Questi convertitori presentano ovviamente anche alcuni aspetti negativi; infatti, i vantaggi sono pi visibili allaumentare dei livelli, e questo comporta: Una complessit maggiore e costi progettuali elevati; Un rendimento di conversione ridotto dovuto allaumento dei dispositivi attivi impiegati. Le sorgenti di tensione sono solitamente dei condensatori carichi, e la quantit di questi condensatori e degli altri dispositivi necessari dipende dal numero di livelli dellinverter.
Un inverter monofase ad m livelli tipicamente ha come sorgenti di tensioni sul bus DC m-1 condensatori. Le varie commutazioni degli interruttori permettono di sommare in uscita le varie tensioni dei condensatori.
Sul lato DC vi sono due condensatori in serie di uguale valore Cb1 e Cb2, che hanno la funzione di sorgente di tensione con il punto intermedio neutro. Nel ramo ci sono due interruttori in serie alti e due bassi. Ogni condensatore ha ai suoi capi una tensione pari a VDC, che poi anche la massima tensione a cui sono sottoposti gli interruttori quando sono aperti, per mezzo dei diodi di aggancio D1 e D2, collegati al punto neutro tra le due capacit e al punto intermedio delle due coppie di interruttori.
Questo aspetto rappresenta un vantaggio rispetto allinverter tradizionale a mezzo ponte in cui la tensione di stress sugli interruttori pari a 2VDC. Dalle figure 2. La corrente, a regime permanente, non presenta alcuna componente continua per la presenza di sorgenti di tipo capacitivo. La differenza sostanziale con un convertitore a 2 livelli la presenza dei diodi D1 e D2 che permettono di ottenere in uscita la tensione del punto centrale tra le capacit.
Le strategie di commutazione degli interruttori possono essere diverse, facendo attenzione a non accendere contemporaneamente tutti gli interruttori, cosa che causerebbe un cortocircuito del bus in continua.
Questa tecnica permette di controllare accuratamente lampiezza, la frequenza e la forma donda di tensione media applicata in uscita al carico. Le caratteristiche di questa modulazione, usata anche per gli inverter a 2 livelli, prevede lutilizzo di due segnali comparati tra di loro: Un segnale modulante o di controllo sinusoidale, la cui frequenza fm corrisponde a quella che si vuole ottenere in uscita.
Figura 2. Dalla comparazione di questi segnali si ricava il segnale che, nel caso di un inverter a 2 livelli monofase ad un ramo, controlla le commutazioni della coppia complementare di switch. Si tratta di un segnale a onda quadra che presenta variazioni di duty-cycle. Due parametri importanti da considerare sono: Lindice di modulazione ma, detto anche rapporto di modulazione dampiezza, dato da. Lampiezza della componente fondamentale della tensione, ricavata in uscita mediante lSPWM, funzione proprio di tale parametro:.
Il rapporto frequenza portante - frequenza modulante: mf. La frequenza fc della portante determina la frequenza di commutazione degli interruttori. Nello spettro armonico in uscita, oltre alla componente fondamentale, si trovano intervalli di banda centrati attorno ai multipli di fc.
Pi grande il parametro mf e maggiore la distanza in frequenza tra fondamentale e componenti armoniche. Una condizione importante da tener conto in questo tipo di modulazione lalta frequenza della portante, la quale facilmente filtrabile in uscita rispetto al segnale utile desiderato, ma che comporta una maggiore perdita di potenza sugli interruttori in commutazione.
La tecnica SPWM multilivello la stessa di quella descritta finora, con la differenza che la componente fondamentale della tensione di uscita e il segnale di riferimento non cambia. Vengono per usate pi portanti triangolari di numero m 1 , con m numero di livelli. Dalla comparazione di ogni portante con il segnale di riferimento si ottengono m - 1 segnali, ciascuno dei quali pilota una diversa coppia complementare di interruttori. Le tecniche pi utilizzate per ottenere lSPWM sono tre e differiscono per le caratteristiche delle portanti:.
SPWM multilivello con disposizione della portante PD, Phase Disposition , in cui vengono disposte m 1 potanti triangolari su m livelli in modo da contenere lintero segnale di controllo, e ottenere una modulazione lineare con lo stesso segnale di riferimento.
Ogni livello, nel confronto, genera il segnale che pilota una coppia complementare di interruttori. SPWM multilivello con traslazione di fase PS, Phase Shifted , che prevede m 1 portanti il cui valore picco-picco sempre lo stesso, maggiore o uguale al riferimento per una modulazione lineare. Questa tecnica ben si presta per gli inverter a cascata e nella topologia dei diode-clamped; i segnali non possono essere applicati alle coppie complementari di interruttori, ma serve un sistema di controllo pi elaborato.
Il contenuto armonico pi significativo, che distorce la sinusoide di uscita, si trova attorno alla frequenza m 1 fc , il che significa che pi sono i livelli, e pi larga la distanza tra la componente fondamentale e le armoniche da eliminare. SPWM multilivello con tecnica ibrida della portante H, Hybrid , che utilizza la disposizione della portante su pi livelli come per la PD, con le portanti al di sopra e al di sotto del livello 0 sfasate tra di loro di.
Le componenti armoniche vengono in tal. Lindice di modulazione si ottiene, nei vari casi illustrati di SPWM, con le tre formule di tabella 2. Gli interruttori vengono gestiti a coppie, S1-S4 e S2-S3 assumendo sempre stati complementari; nella realt si utilizzano dei tempi morti per evitare che si verifichino dei cortocircuiti sul DC-link. Esistono due modalit di realizzazione di questa tecnica come mostrato in figura 2.
Con regolazione del complemento del duty-cycle 1 D , nel quale il comando S23 ha un angolo di sfasamento rispetto al comando S14 minore di ;. Con regolazione diretta del duty-cycle D , nel quale il comando S23 ha un angolo di sfasamento rispetto al comando S14 maggiore di In fase di implementazione del controllo di corrente Iout, questi aspetti vanno considerati, in quanto hanno effetto opposto sulla tensione media raddrizzata al secondario.
In figura 2. Le due strategie implicano anche un diverso ruolo dei dispositivi, in particolare dei diodi di clamp D1 e D2. In entrambe avvengono commutazioni di tipo ZCS per i dispositivi attivi in fase di accensione, mentre le fasi di spegnimento sono tutte hard, cosa che pu essere risolta con limpiego di snubber in parallelo agli IGBT, in modo da farli spegnere in modalit soft.
Altro aspetto da considerare, nel convertitore, che il funzionamento dipende dal corretto valore dei livelli, che dipendono a loro volta dal bilanciamento delle capacit dingresso; questo significa che nellimplementazione del controllo, bisogna prevedere uneventuale correzione dovuta a minime differenze tra i due valori delle capacit.
In realt, in conseguenza dei tempi non nulli di apertura e di chiusura propri di ogni interruttore, e degli inevitabili ritardi introdotti dai circuiti di pilotaggio, linterruttore aperto in un istante di commutazione prestabilito; tuttavia, la chiusura dellinterruttore complementare ad esempio S1-S4 nella modulazione Phase Shifted ritardata di un tempo T detto tempo morto , che scelto con un certo margine di sicurezza per evitare il cortocircuito dellintero ramo S1-S2-S3-S4.
Il tempo morto pu variare dalle poche decine di ns per gli interruttori pi veloci come i MOS , mentre pu essere molto pi elevato, sullordine di decine di s , per gli interruttori pi lenti, generalmente utilizzati per potenze elevate. Durante il tempo morto entrambi gli interruttori complementari sono aperti, e la tensione in uscita risulta essere pari al valore 0, con la corrente che al primario si richiude sullinduttanza di magnetizzazione.
La differenza tra la tensione media generata al secondario raddrizzato da una commutazione con o senza tempi morti :.
Essendo noti la frequenza di commutazione e il tempo morto, lerrore medio causato dai tempi morti calcolabile con leq. Utilizzando un sensore di corrente di carico, si pu decidere il segno dellerrore e quindi effettuare una correzione in tempo reale, aumentando o diminuendo di una quantit predeterminata, in modo da generare un errore uguale e contrario sulla tensione di uscita.
Questa tecnica di compensazione viene chiamata Feed-Forward. Linevitabile errore di compensazione dei tempi morti ancora presente dopo la correzione pu essere eliminato con un sistema di retroazione.
Non sar analizzato lo stadio boost in ingresso perch gi oggetto di altre tesi, dalle quali saranno presi dei valori per permettere il dimensionamento del circuito. Nel boost, a monte, stato impiegato in uscita un dispositivo in grado di regolare la tensione a un valore costante, fino a un massimo di V.
Quindi, nel dimensionare i componenti, prenderemo un valore di DC-link pari a circa V, valore utilizzato anche nel precedente lavoro di tesi. Questa ovviamente una condizione che discosta lanalisi dallimpiego reale dello stadio inverter.
Infatti, per ottenere una riduzione delle perdite, bisognerebbe utilizzare tutta la tensione disponibile prodotta dalle stringhe di moduli, fino a un massimo di V in ambito residenziale. Lo scopo di questo stadio di iniettare in rete la corrente in tutte le condizioni, e per ottenere questo necessario che i livelli di tensione del 3-level siano in valore assoluto maggiori della tensione di rete. Stimando le cadute di tensione di 1 V sui diodi e di 1.
Dunque considerando anche le perdite sui componenti si ha:. La presenza di un grado di libert, il rapporto spire del trasformatore, allinterno del convertitore permette dunque di lavorare anche con tensioni inferiori sul DC-link.
Da questi valori possibile ottenere il rapporto spire del trasformatore disolamento:. La potenza di uscita dovuta alla limitazione del boost a monte che pu fornire in ingresso un valore di potenza minore o uguale a W.
La frequenza di commutazione uguale a quella del boost a monte, progettato in altri lavori di tesi, e pari a 25 kHz. Il massimo valore di corrente in uscita si avr in corrispondenza del minimo valore di tensione, perci ricaviamo la corrente in uscita massima come:. Si pu dunque risalire allampiezza del ripple picco-picco della corrente di uscita, moltiplicando la corrente massima di uscita per la percentuale di ripple ipotizzato:. Ora si pu passare al dimensionamento delle due capacit dingresso Cb1 e Cb2, ricordando che lo sbilanciamento istantaneo tra i flussi di potenza in ingresso continuo e in uscita pulsato a Hz , implica la presenza di una componente ondulatoria a una frequenza doppia rispetto a quella di rete:.
Dunque si ottiene sul bus in continua una tensione costante a cui sovrapposta una componente alternata a Hz. Si pu calcolare il massimo valore di VDC dovuto al ripple:.
Conoscendo il valore massimo di tensione del DC-link si pu calcolare linduttanza di uscita:. Infine per il trasformatore ad alta frequenza, si considerano solo linduttanza di magnetizzazione e di dispersione al primario, per permettere il corretto funzionamento durante le simulazioni.
Dunque i valori scelti per questi due elementi sono:. In particolare, negli inverter per applicazioni fotovoltaiche, tale filtro generalmente progettato per attenuare tutte quelle armoniche ad alta frequenza generate dalla commutazione ed esterne alla banda passante del sistema di controllo.
Il compito di attenuare le armoniche al di sotto dei kHz, principalmente dovute alla presenza di tempi morti o dalla non linearit del modulatore, invece attribuito al sistema di controllo in retroazione. Il filtro di uscita attraversato dalla corrente di carico, e solitamente viene realizzato utilizzando solo componenti reattivi, ovvero induttanze e capacit. Le principali tipologie di filtro sono:. Singolo induttore, che di facile progettazione, ma nelle applicazioni fotovoltaiche raramente utilizzato, poich previsto un valore molto elevato di induttanza per ottenere una buona capacit filtrante, e ci penalizza la velocit di risposta ad eventuali transitori;.
Induttanza-Capacit, ancora oggi molto utilizzata, che genera un filtro passa basso del secondo ordine con una frequenza di risonanza che dipende dal carico o dalla linea elettrica; purtroppo questa variazione della risonanza complica lottimizzazione del sistema di controllo;. Induttanza-Capacit-Induttanza, che pur richiedendo pi componenti, attualmente la pi utilizzata per le medie potenze, con un elevato potere filtrante. La presenza della seconda induttanza con un valore maggiore dellinduttanza equivalente della rete, rende la frequenza di risonanza del filtro insensibile alle variazioni della rete.
La presenza di questo filtro pu provocare problemi di stabilit e una realizzazione pi impegnativa del sistema di controllo. In questo circuito viene impiegato un filtro L-C-L, dove la prima induttanza quella di uscita gi progettata nel precedente paragrafo. Bisogna dimensionare la capacit Clin e linduttanza Llin del filtro. Si ipotizza che su Clin sia presente la componente media a 50 Hz e che limpedenza di Llin sia piccola a 50 Hz. Dunque la tensione su Clin circa uguale a quella di rete raddrizzata, e si trascura londulazione di tensione del DC-link.
La funzione di trasferimento detta trasferenza di corrente, cio il rapporto tra la corrente immessa in rete e la componente fondamentale sullinduttanza Lout, risulta essere: Impongo dunque che linduttanza di linea sia una decade pi piccola di quella di uscita dellinverter e che limpedenza del condensatore Clin sia circa quaranta volte pi piccola di quella di Lout alla frequenza di commutazione:.
Infatti, bisogna verificare che il dimensionamento dellintero sistema non produca delle perdite sui componenti che possano ridurre lefficienza complessiva di conversione. In primo luogo si calcolano alcuni andamenti istantanei delle grandezze del circuito, in seguito vengono calcolate le potenze perse sui vari componenti.
Gli andamenti del duty-cycle istantaneo e della corrente media di uscita istantanea nel caso peggiore, prendendo in considerazione il ripple della tensione dingresso, risultano essere:.
Si calcolano adesso le perdite nei componenti reattivi, cio sullinduttanza di uscita e sui condensatori in ingresso, con. Facendo una media delle 3. Per le perdite in conduzione dei diodi, del raddrizzatore post-trasformatore, si valuta la corrente media ed efficace che li attraversa:. Le potenze dissipate sugli interruttori, in fase di conduzione, possono essere calcolate con le seguenti relazioni:.
Infine, per le perdite sugli interruttori in commutazione, viene utilizzata una stima, ricavata da alcune prove di laboratorio a V e C sugli IGBT discussi nei precedenti paragrafi, e pari a:. Una stima della potenza totale dissipata dal sistema, data dalla somma delle singole potenze dissipate dai vari componenti, e il rendimento risultano essere:. I motivi che portano a implementare strategie di controllo su questi dispositivi sono:.
Riduzione degli scostamenti di alcune variabili dal loro comportamento ideale a causa di ripple, di tempi morti o della variazione della tensione di alimentazione; Compensazione di variazioni delle variabili di uscita dovute a variazioni del carico; Controllo di grandezze correlate indirettamente con le tensioni dellinverter, come il controllo di corrente. Molto spesso implementato un controllo di grandezze correlate alla tensione prodotta dallinverter, come il controllo della corrente di carico.
Figura 3. Questultimo viene confrontato con un riferimento di corrente iref. In questo modo si ha una tensione di uscita dellinverter tale da produrre una corrente di uscita con lo stesso andamento del riferimento.
Per realizzare un sistema a controreazione bisogna rispettare alcune regole dei controlli a catena chiusa, in modo da ottenere stabilit e risposte sufficientemente rapide. In primo luogo bisogna assicurarsi che il sistema sia lineare, cosa che nella realt non avviene a causa della non linearit di alcuni blocchi del sistema. Per procedere a una realizzazione del controllo, necessario approssimare i vari blocchi con una linearizzazione.
In questo modo si possono trascurare i ritardi introdotti dai tempi morti e dai driver degli interruttori. Una possibile seconda approssimazione quella di trascurare il ripple di tensione e di corrente generati in uscita e riportati in ingresso dallanello di retroazione.
Spesso per i risultati derivanti da questa approssimazione sono lontani da quelli reali, soprattutto nei controlli di tipo analogico. Infine, molto spesso si considera il carico del dispositivo come se fosse puramente induttivo. Nellinverter NPC 3-level vengono implementati il controllo della corrente duscita e il controllo della tensione di ingresso, ovvero la tensione del DC-link. Per fare questo, bisogna considerare che la dinamica dellintero sistema governata dalle frequenze degli elementi reattivi, come linduttanza di uscita Lout e le capacit di ingresso Cb1,2.
Siccome queste frequenze differiscono da quella di commutazione per pi di un ordine di grandezza, si pu eliminare linformazione riguardante la frequenza di switching e analizzare landamento medio delle grandezze del sistema, dove per grandezza media sintende la media mobile:.
Quindi si deriva un modello circuitale relativo alle grandezze mediate nel periodo di commutazione, il quale sar non lineare.
Successivamente si linearizza il sistema intorno ad un punto di lavoro. La tensione raddrizzata al secondario del trasformatore, con un angolo di sfasamento minore di e quindi con un controllo diretto del complemento del duty-cycle 1-D , sar:. Nelle ipotesi che la tensione di ingresso VDC abbia una componente continua dominante si pu scrivere:. Per ricavare il modello ai piccoli segnali bisogna scomporre ogni grandezza x t come somma di un termine costante X, e un termine variabile:.
Nellipotesi di piccoli segnali si possono trascurare i prodotti di perturbazione e si ha:. Molto spesso questa funzione, a causa di troppe approssimazioni, potrebbe dare dei risultati che sono distanti dai valori reali. E possibile ora ricavare le funzioni di trasferimento degli altri blocchi della catena di figura 3. Il trasduttore di corrente generalmente ha risposte molto pi rapide delle frequenze di commutazione, quindi il rapporto tra segnale di ingresso iL e il segnale di uscita di controreazione istantaneo e costante:.
Infine bisogna dimensionare lamplificatore di errore o regolatore, assumendo una caratteristica di tipo proporzionale integrale P. Il guadagno pu essere espresso dalla seguente relazione:. Il guadagno complessivo della catena dato dal prodotto dei guadagni dei blocchi che la compongono: Il guadagno della f.
Secondo questo criterio si ottiene stabilit del controllo se il ritardo di fase alla frequenza di attraversamento -c inferiore a , e la stabilit tanto migliore quanto pi grande il margine di fase:. Solitamente un margine di fase superiore ai 45 assicura una buona stabilit e una maggiore velocit di risposta alle perturbazioni del sistema. Lo sfasamento -c dipende dalla pendenza della caratteristica intorno a fc.
Bisogna dunque assicurarsi che fc finv e fR fc, con almeno uno dei due punti di spezzamento fR e finv lontano da fc. La presenza di un ripple non trascurabile nel segnale modulante pone delle limitazioni sul guadagno dellintera catena, poich potrebbe provocare intersezioni indesiderate nel periodo di commutazione.
I parametri noti nella funzione di trasferimento GH s sono:. Alcuni parametri possono essere scelti come ipotesi di progetto o vincolati ai componenti che si utilizzano per realizzare il controllo:. Risolvendo lequazione rispetto a KI , e in seguito calcolando Kp dallequazione ottengono:. In figura 3. Sullasse delle ascisse sono riportate le pulsazioni espresse in radianti al Sulle ordinate si trovano le ampiezze in decibel per il modulo, e in gradi per la fase.
Sono riportati anche i due punti di attraversamento della funzione con regolatore per poter visualizzare correttamente la pulsazione a zero dB e il margine di fase della catena di retroazione. Come gi discusso nei precedenti paragrafi, sulla componente continua della tensione di ingresso sovrapposta una componente alternata a Hz, dovuta a uno sbilanciamento istantaneo di potenza.
Il controllo di tensione deve filtrare questa componente per evitare che ci siano distorsioni sul riferimento di corrente.
Solitamente la banda passante molto pi piccola della banda del controllo di corrente, pari a circa un decimo della frequenza di rete. Lo schema dellanello di tensione mostrato in figura 3. Per procedere con il dimensionamento del controllo di tensione bisogna risalire alle funzioni di trasferimento dellanello.
La prima f. Il circuito schematizzato da cui partire mostrato in figura 3. A questo punto possibile linearizzare lequazione scomponendo le variabili, che sono composte di una parte costante e di una variabile. In questa linearizzazione si assumono costanti la tensione di rete e le perdite sullinverter.
Le altre due variabili rimaste vengono scomposte:. A questo punto possibile semplificare la funzione ricavata. Bisogna ricordare che il boost controllato per funzionare come un generatore di corrente, e che la sua resistenza di uscita.
Il blocco Gv rappresenta il guadagno del trasduttore che misura il valore di tensione sul DC-link ed pari a 0. La corrente sinusoidale raddrizzata di riferimento dipende dalla tensione di uscita del regolatore di tensione, come descritto dalla seguente equazione:.
Infine, bisogna dimensionare il regolatore di tensione proporzionale integrale che ha la seguente funzione di trasferimento:. Risolvendo lequazione rispetto a KI, e in seguito calcolando Kp dallequazione si ottiene:. Il valore ottenuto nellequazione 3. Infine, in figura 3. Successivamente verr presentata la parte di elaborazione dei dati ottenuti e dei grafici realizzati. Si tratta di un linguaggio per il calcolo scientifico dotato di interfaccia grafica, che integra la visualizzazione e la programmazione in un ambiente di facile impiego, dove i problemi e le soluzioni sono espressi con una notazione matematica.
Matematica e calcolo; Sviluppo di procedura; Modellistica, simulazione e prototyping; Analisi di dati, esplorazione e visualizzazione; Disegno industriale e scientifico; Sviluppo di applicazione, compreso la costruzione dellinterfaccia utente. Matlab un sistema interattivo in cui lelemento di base un array, e questo permette la risoluzione di molti problemi di calcolo tecnici, in particolare quelli con le formulazioni vettoriali e matriciali, attraverso algoritmi molto pi semplici rispetto ai linguaggi scalari non interattivi come il C o il Fortran.
Il programma si evoluto negli anni e, attualmente, viene impiegato come mezzo didattico standard in ambienti universitari, soprattutto nei corsi di matematica e di ingegneria. Al suo interno sono state sviluppate delle soluzioni application-specific denominate toolboxes, che forniscono le basi per applicare la tecnologia specializzata in un determinato settore scientifico.
Infatti sono delle Gli ambienti pi utilizzati in cui i toolboxes sono disponibili sono:. Elaborazione dei segnali; Sistemi di controllo; Reti neurali; Logica incoerente; Wavelets; Simulazione. In simulink i sistemi sono disegnati sullo schermo come diagrammi a blocchi, come in figura 4. Sono disponibili molti diagrammi a blocchi, come ad esempio funzioni di trasferimento, svincoli, input virtuali e dispositivi di output come i generatori di funzione e gli oscilloscopi. Simulink integrato in Matlab e i dati possono essere facilmente trasferiti tra i programmi.
Simulink composto da diverse librerie al suo interno, ognuna dedicata a un particolare settore di simulazione.
La libreria utilizzata in questo lavoro di tesi la libreria PLECS, ovvero un toolbox per le simulazioni system-level di circuiti elettrici sviluppato da Plexim. Questa libreria consente allambiente Simulink la possibilit di simulare direttamente i circuiti elettrici. Il circuito realizzato con Plecs rappresentato come un sottosistema, in modo che lutente possa sviluppare i comandi e altri elementi non elettrici intorno ad esso. Lintegrazione in simulink ha il vantaggio che soltanto la parte del sistema in cui ci sono le unit elettriche deve essere modellata come un circuito elettrico, mentre le parti non elettriche vanno modellate tramite simulink.
Il circuito mostrato in figura 4. In ingresso ci sono le due capacit Cb1 e Cb2, con le relative resistenze serie, che permettono di mantenere costante la tensione in ingresso allinverter. Come possibile notare dalla figura 4. Proseguendo, possibile distinguere i due diodi di clamp e i quattro interruttori IGBT con relativi diodi in antiparallelo.
Al centro del circuito c il trasformatore di isolamento, con la funzione di separare galvanicamente i circuiti a monte e le stringhe fotovoltaiche. Il trasformatore a presa centrale con un raddrizzatore in uscita formato da due diodi.
In uscita dal raddrizzatore presente linduttanza seguita da un filtro LC che permette di filtrare ulteriormente la corrente immessa nellinverter di rete. Il secondo blocco del circuito rappresentato dallinverter di rete, mostrato in figura 4. Lintero circuito creato con la libreria Plecs rappresenta un sottosistema dellambiente simulink, nel quale vengono costruiti altri blocchi che permettono il corretto funzionamento del sistema.
In figura 4. Ogni blocco svolge una determinata funzione contrassegnata da un colore diverso. Al centro, colorato in verde, si trova il blocco plecs che racchiude al suo interno il circuito descritto in precedenza. Gli altri blocchi sono: Driver dellinverter NPC e dellinverter di rete, colorati di grigio; Controlli di corrente e di tensione, di colore giallo;. Oscilloscopi di colore azzurro, che permettono di visualizzare le forme donda generate dalla simulazione.
Il modulatore di figura 4. Il confronto genera unonda quadra, con duty-cycle variabile, che va in ingresso al clock del flip flop D. Nellingresso D del flip flop entra unonda quadra, con duty-cycle costante, generata da una portante triangolare alla frequenza di commutazione.
In uscita da questo circuito si ottengono quattro onde quadre, a due a due sfasate tra di loro con un angolo inferiore a figura 4. La parte finale del blocco dei driver, come mostrato in figura 4.
Come possibile vedere in figura 4. Il controllo di corrente, invece, riceve in ingresso il segnale della corrente di uscita dellinverter e il riferimento di corrente, e restituisce in uscita il segnale duty-cycle che va in ingresso al blocco modulatore e driver.
La tensione di rete viene raddrizzata e scalata di una quantit Gv, in seguito viene moltiplicata per il valore in uscita dal regolatore per creare il riferimento di corrente desiderato. La tensione VDC misurata sulle due capacit viene scalata tramite un guadagno Gv e confrontata con un riferimento di tensione fissato al valore discusso nel secondo capitolo di V.
Lerrore va in ingresso al regolatore e successivamente in un blocco creato per filtrare la componente a Hz del ripple di tensione.
Questultimo blocco permette di pulire il riferimento e di ottenere prestazioni migliori in termini di distorsione armonica. Lo schema a blocchi del controllo di corrente mostrato in figura 4. Lerrore generato viene amplificato dal regolatore che genera il segnale duty-cycle in uscita. Sono mostrati i grafici delle variabili di interesse del circuito facendo particolare attenzione alle prestazioni dellintero sistema.
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Tali documenti inoltre, suggeriscono anche come ricavare delle informazioni utili a partire dai dati monitorati. Sono significativi, in modo particolare, gli indici di produzione Yields. Questi sono un set di indici normalizzati rispetto alla potenza nominale P 0 dell'installazione.
PDF accedendo alla propria Home Personale. In pratica, sia il GSE sia Enel Energia hanno solo stimato, da febbraio mese di messa in funzione impianto in poi, valori completamente inventati, e orientati a mio svantaggio.
Vorrebbe fare un impianto da 4 kWp. Puoi fare un impianto monofase. Ad esempio usando un inverter trifase Power-One 5,8 ora fanno anche inverter trifase di piccola taglia Oppure con 3 inverter da 2kW uno su ogni fase. Ti saluto. Se uno decide di fare un impianto da 1 MW in un terreno ovviamente senza incentivi , quanto gli viene pagato dal GSE per ogni KWh prodotto?
Ho trovato informazioni discordanti su questo. Ho inserito i dati che mi hai scritto, e funziona. Ho provato sul file versione Cosa sta a significare? Ovvero lo inseriscono nei costi. Quindi diminuisce il reddito imponibile. Collegandomi a quanto detto da Sig. Volendo ora posso passare il contatore a 3kwh? Non ci sono legami tra potenza in immissione e potenza in prelievo. Puoi anche avere un impianto da 10kW e un contratto in prelievo da 3kW. Ma credo che in rete si trovino tabelle standard di quel tipo.
Ciao un aiuto ho un pannello da 36 V watt sono riuscito a dividere le celle. Ora lavora a 12v. Ora che lavora a 12 v i watt ci sono tutti o si dividono per 3 quindi 60 watt? Grazie infinitamente. Hai diviso il modulo in 3 parti? Se volessi riportare tale dato sul tuo foglio excel che percentuale di autoconsumo dovrei usare. Ciao Goman. Ciao Stefano, i miei genitori sono proprietari di un impianto fv, attivo da maggio e che, se non sbaglio, rientra nel terzo CE.
Calcoli diversi. Ciao stefano, sono stata tutto il pomeriggio a pensare a quanto ti stavo chiedendo ma mi sono resa conto che non ha importanza. Unica domanda potresti dirmi le fonti degli studi delle stime del consumo e autoconsumo??
Grazie mille. Se ho capito bene la domanda dovrei aver risposto correttamente, e il mio foglio excel dovrebbe essere OK. Ciao Stefano. Dimmi pure se sbaglio qualcosa. Grazie comunque. In un business plan devi considerare quello che riguarda il prodotto che stai valutando, e quello che il prodotto fa cambiare. Solarius permette di farlo?
Un altra cosa: ho notato che i prezzi zonali sono aggiornati al e i prezzi minimi garantit al Puoi distribuire i consumi ora per ora, giorno per giorno e mese per mese in modo dettagliato. Sul discorso dei prezzi minimi non saprei, senti dalla software house se hanno intenzione di aggiornare o come puoi farlo tu.
Posso cambiare questa cosa o no? Ciao Tommaso. Che ne pensi? Ciao Ale. Hai perfettamente ragione, ma il file non lo aggiorno da due anni, proprio pe rquesto tali valori si possono modificare a piacimento. Sul web trovi tante fonti per fare tirare fuori dei numeri.
Ciao Stefano, Ho letto con interesse i tuoi post e apprezzo molto quello che fai per diffondere la conoscenza sul tema. Mi chiedevo se per caso esiste un database, una lista, un foglio excel con le tariffe per i produttori di energia da impianto fotovoltaico a livello internazionale. Sto cercando informazioni per comprendere se esistono differenze in termini di prezzo fra quanto offerto da GSE e gli stessi enti forse non esistono in altri Paesi del mondo.
Complimenti per il software molto utile. Oppure conoscete qualcosa del genere? Saluti e ancora complimenti! Ho abbandonato lo sviluppo del foglio excel Ho il Solarius PV e credo lo faccia, ma costa euro. Sito web. Non iscrivermi Tutti Risposte ai miei commenti Avvisami se ci sono nuovi commenti. Oppure iscriviti senza commentare. Perito Elettrotecnico, libero professionista Energie rinnovabili e ambiente. Privacy Policy.
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Profilo linkedIn. Altri articoli simili. Tornano a salire i consumi di energia elettrica in Italia. Pannelli fotovoltaici: altri certificati da luglio al fine di poter accedere agli incentivi. Anche il fotovoltaico nel Decreto Legge 24 gennaio , n. Del resto complimenti per il file Saluti Kurt. Cordiali Saluti manfred kohl. Direi di no. Le detrazioni sono riservate ai privati direi.
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